Il Senso delle Parole – Un’altra comunicazione è possibile | Takeda Italia
Il Senso delle Parole – Un’altra comunicazione è possibile
In Takeda ci chiediamo sempre cosa possiamo fare di più per i pazienti oltre che mettere a loro disposizione ricerca e innovazione. Vogliamo e possiamo fare la differenza attraverso un approccio che considera la persona nella sua interezza: non solo la sua malattia, ma anche il contesto socio-assistenziale e organizzativo, il suo vissuto e la sua psiche. La campagna “Il Senso delle Parole, un’altra comunicazione è possibile” è un esempio di come la filosofia Takeda si traduca in realtà. Con questa iniziativa abbiamo voluto accendere i riflettori sui bisogni psico-sociali ed emotivi delle persone affette da una patologia oncologica e sostenere medici, pazienti e familiari attraverso strumenti tangibili e concreti per una migliore relazione di cura.
La campagna si concentra sull’elemento chiave della relazione tra curante e curato, cioè le parole, per arrivare a significati sempre più condivisi e dal 2020, anno di lancio dell’iniziativa, ci accompagnano: AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma, AIPaSiM – Associazione Italiana Pazienti Sindrome Mielodisplastica, Salute Donna ODV, Fondazione Paola Gonzato-Rete Sarcoma ETS e WALCE – Women Against Lung Cancer in Europe.
Nel corso di questi anni, abbiamo ascoltato oncologi, pazienti e caregiver per meglio comprendere quali rappresentazioni sono legate alle parole e da questa consultazione è scaturito il Dizionario Emozionale – a cura del professor Giuseppe Antonelli, Ordinario di linguistica all’Università di Pavia - che esplora le parole più frequenti nella relazione di cura e che è oggi messo a disposizione dei Centri oncologici e delle sezioni delle Associazioni Pazienti, oltre che disponibile in versione digitale sul sito della campagna. A partire dal dizionario, sono stati messi a punto degli strumenti per avvicinare i pazienti al tema e far emergere ostacoli e significati comuni tra chi è curato e chi cura. Si tratta di sei libricini mille lire e due podcast in sei puntate, entrambi ispirati proprio alle parole del Dizionario.
Oltre a questi format narrativi la campagna si è evoluta in un percorso di advocacy, per sollecitare risposte concrete ai bisogni dei pazienti e dei loro caregiver, che ha portato alla realizzazione di un “Position Paper”, sottoscritto da tutti i partner del progetto, per favorire un nuovo approccio alla comunicazione in oncologia.
Nel corso del 2023 e dei primi mesi del 2024 sono stati realizzati una serie di eventi territoriali aperti al pubblico, denominati “I Misteri delle parole”, dedicati all’approfondimento di alcune delle parole del Dizionario Emozionale per proporre i temi trattati attraverso un formato divulgativo, con la partecipazione del linguista Giuseppe Antonelli e alcuni scrittori italiani, che hanno guidato il pubblico alla scoperta del potere e dei segreti delle parole.
Nel 2024 “Il Senso delle Parole” approfondisce l’analisi del linguaggio della relazione di cura esplorando una dimensione fondamentale: quella delle metafore. Il vissuto emotivo dei pazienti – innescato, amplificato e a volte inibito dalle parole chiave della relazione di cura – trova nelle metafore un potente mezzo di espressione, in grado di rendere visibili sintomi, aspettative, esperienze emotive che non riuscirebbero a essere condivise in altro modo. Il punto di partenza di questa esplorazione è l’indagine socio-antropologica “Metafore in Oncologia” condotta da Eikon Strategic Consulting Italia Società Benefit, sulle metafore e ideata all’interno della campagna per contribuire a far emergere le metafore efficaci o funzionali a migliorare la comunicazione tra specialista e paziente, rispetto a quelle inefficaci o disfunzionali. I risultati dell’indagine sulle metafore in oncologia sono stati trasformati dall’artista Francesca Fini in un’esperienza immersiva nel metaverso, che consente di esplorare attraverso la realtà virtuale l’immaginario dei pazienti, dando forma e colori alle emozioni e ai vissuti associati alle metafore.
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